Com’è stato il concerto della Dark Polo Gang

Se siete dei piskelletti dark e avete seguito la gang dal giorno zero dimenticatevi il casino, i poghi, i salti e le urla tipici dei primi live della DPG. Anche i tre ragazzi romani sono maturati e quello di ieri sera al Fabrique di Milano non è stato un rave pazzo, scatenato e improvvisato, ma un concerto. Hanno curato la scenografia, le esibizioni, la scaletta, gli outfit e persino la parte canora. Tony Effe, Pyrex e Wayne hanno studiato, si sono preparati in modo accurato, hanno fatto le prove e il risultato è stato evidente. Un salto di qualità che avrà sicuramente deluso chi li ha visti dal vivo ai tempi di Full Metal Dark, ma che ha lasciato stupiti tutti quelli che non gli hanno mai dato credito. Vederli ieri sera mi ha fatto pensare all’evoluzione live dei Club Dogo, da quando salivano su piccoli palchi per lo più strafatti, con i motorini e decine di amici fino a quando hanno curato tutto nei minimi dettagli. È quel gap che separa gli inizi folli e poco studiati dalla maturità. Sicuramente la Dark Polo Gang ha fatto un ottimo concerto, carico, divertente, energico, i tre hanno saputo tenere botta per un’ora e mezza senza mostrare segni di cedimento e sono risultati molto affiatati, emozionati e sinceri nel ringraziare il loro pubblico.

L’unica pecca è stata chiudere con Cambiare Adesso subito dopo Sportswear che ha fatto letteralmente impazzire il pubblico. Numerosi sono stati anche gli esponenti della scena che sono venuti a godersi il concerto, anche quelli che non ti aspetteresti mai di vedere dalla Dark Polo Gang come Ensi e Lazza. Piccolo aneddoto su Lazza: è uscito nell’area fumatori, incappucciato nel suo piumino bianco con maxi occhiali e due bodyguard e si è messo a schivare tutti presenti come un pugile per paura che qualche fan lo potesse avvicinare e rincorrere. Assolutamente ridicolo.

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