I ragazzi vanno ancora agli instore?

Alcuni artisti stanno diminuendo notevolmente il numero di instore e soprattutto stanno scegliendo poche, selezionate città dove incontrare i propri fan. Quello dell’instore è forse l’unico momento in cui un fan può incontrare il suo cantante preferito, fare una foto, scambiare due parole e farsi fare un autografo, ma i ragazzi vanno ancora agli instore?

Si dice che i dischi non vendano più come una volta, ma, classifica Fimi alla mano, Playlist è ancora primo in classifica, Rockstar e 20 restano in top ten, Don Vacca Corleone è al decimo posto, mentre Fruit Joint + Gusto di Dani Faiv non è entrato nelle 100 posizioni della suddetta classifica. Se pensiamo che il rap sia un genere musicale rivolto ormai a un pubblico giovane, va da sé che sia quel giovane pubblico non solo a comprare i dischi, ma anche ad andare agli instore, ai concerti, ad acquistare il merchandising dell’artista… Seguendo questa teoria perché Vacca è in top ten e Dani Faiv neanche nelle 100 posizioni? Difficile dirlo, sicurame Vacca ha un seguito dettato dai tanti anni di carriera alle spalle, fatto di persone più adulte e mature, ma come stanno andando i loro instore?

Proprio Dani Faiv e Vacca in questi giorni stanno facendo il tour degli instore ma non stanno postando né foto né storie, perché? È immaginabile che l’affluenza sia poca… Ho chiesto ad alcuni ragazzi che hanno partecipato di dirmi com’era la situazione. A Bologna Dani Faiv in un’ora ha firmato tutte le copie, fatto foto con tutti e fumato una sigaretta con alcuni. I tempi di attesa a Bologna per Salmo erano invece di circa 5 ore. Sempre Dani Faiv a Firenze ha fatto 100 persone e 70 a Lucca. Anche da Vacca, sia a Lucca che a Firenze, c’era più o meno la stessa quantità di gente.

Quindi gli instore funzionano solo se sei un artista molto conosciuto e affermato come Salmo, Sfera Ebbasta, Gué Pequeno o Fabri Fibra? In linea di massima sì. La popolarità sui social, i numeri su Spotify e YouTube contano fino a un certo punto, ci vuole ben altro per smuovere le masse. Basti pensare a Vegas Jones che con i live ha un ottimo seguito, ma agli instore di Bellaria aveva una media di 50 persone. Forse l’instore è un po’ superato oggi come oggi.

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