Dalla live degli Arcade Boyz: spunti di riflessione su Junior Cally e Highsnob

La questione non è il dissing, la lite, lo scazzo tra due o più artisti, ma è quello che sta dietro, quello che muove le fila di tutto.

Ho guardato il video degli Arcade Boyz sul litigio tra Highsnob e Junior Cally e vi ho trovato un interessante spunto di riflessione.

 

 

Al di là del fatto che la lite tra i due sia vera o solo una trovata di marketing, abbiamo due artisti che prima erano amici, si spingevano e si aiutavano a vicenda, poi uno dei due ha firmato con una major e l’altro no e sono arrivati allo scontro. È solo invidia? È solo arroganza? È la prima volta che succede? No, no e no.

Senza andare troppo indietro nel tempo, pensiamo a quanto accaduto recentemente tra Canesecco e Gemitaiz. Due artisti, due ex amici, Canesecco è stato fondamentalmente per l’inizio della carriera di Gemitaiz e poi? Poi è arrivato qualcuno di più grosso, più potente che muoveva le fila, che tiene il comando di una macchina molto più grande, che è quella dell’industria musicale. Gemitaiz è salito a bordo, Canesecco è sceso, è rimasto indietro. È quella macchina però che governa tutto. È come una band. Immaginiamo 4 amici che fanno musica insieme e mettono su un gruppo. A un certo punto arriva qualcuno che li nota, vuole far loro un contratto, ma sceglie solo il cantante. O lui o niente. È quindi lui l’infame che accetta? O quella macchina che divide al posto di unire? Spesso l’industria musicale, e non solo, funziona così. Divide. Pensiamo a quanto accaduto tra Cally e Highsnob. Che sia vero o meno, hanno generato hype, movimento e interazione su Instagram, ecco ora immaginiamo cosa accadrebbe a livello di numeri se in gioco ci fossero più esponenti della scena e fossero tutti uniti.

Quanti gruppi si sono divisi? Non erano meglio uniti? Pensiamo al cinepanettone, a Massimo Boldi e Cristian De Sica, non erano una forza insieme? I successivi film da solisti non hanno avuto lo stesso successo di quelli in coppia, loro lo hanno capito a un certo punto e sono tornati insieme. Lo stesso vale per la musica e per tanti gruppi che si sono divisi. In tutti questi casi c’è chi ha avuto alle spalle la macchina giusta e chi no. Basti pensare ai Co’ Sang, ai Sangue Misto, agli Articolo 31, ma anche ai Club Dogo.

 

MORALE DELLA FAVOLA: NIENTE È COME SEMBRA.

Lascia un commento