Non credere all’hype

Fa ridere pensare che Junior Cally spieghi a Dikele cosa significhi non credere all’hype, proprio a uno che ha basato la propria linea editoriale creando hype intorno ai soliti tre/quattro nomi. Ma conta davvero l’hype? Sicuramente senza hype e senza soprattutto le spinte giuste alcuni artisti non sarebbero in cima e altri non sarebbero sul fondo. Vogliamo dire che Vegas Jones o Giaime siano meno forti o bravi di un Drefgold o un Capo Plaza? No, e lo sappiamo tutti, ma fatto sta che viaggiano su binari troppo lontani. È tutto merito loro? No, il merito è di chi lo gestisce, di chi li spinge, degli accordi tra etichette e magazine o pseudo tali che hanno la potenza adatta per propsare un artista piuttosto che un altro, che fanno sì che altri magazine o personaggi che ruotano intorno al rap game vengano esclusi. Lo stesso vale per la vicenda di Canesecco e Gemitaiz. Da una parte abbiamo una persona reale e dall’altra un personaggio. Bisognerebbe odiare il gioco e non il giocatore. E qui torniamo all’hype. Al business, al potere. Sono le major che muovono le fila. La stampa conta poco niente, c’è chi si limita a riportare i famosi comunicati stampa, e chi invece è eletto a potente perché ha leccato i culi giusti. Ecco che Vacca, riferendosi a Dikele e Esse Magazine, dice “quando chiedi i favori ai più potenti, prima o poi i favori li devi pagare, no?” Non è una frase buttata a caso. Se stringi rapporti con le major, devi spingere quei 3/4 nomi, devi spacciare la merda per cioccolato. Vale per la stampa, vale per le radio. E l’hype? L’hype conta. Ma grazie a Dio non è tutto. Ci sono stati casi in cui si è creato tanto hype per nulla.

 

In un mondo idilliaco, bisognerebbe informare, non propsare, bisognerebbe dare spazio a tutti, parlare con chiarezza, muovere critiche e soprattutto educare il pubblico a pensare con la propria testa. Bisognerebbe amare la musica e non l’artista e odiare il gioco, non i giocatori. Non odiate Gemitaiz o Canesecco, o i prossimi protagonisti di litigi su Instagram, odiate il gioco che ha portato a tutto questo. Amate la musica e pensate con la vostra testa.

 

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