Andiamo a Sanremo

I rapper italiani e Sanremo hanno da sempre un rapporto burrascoso, c’è chi lo schifa e lo ritiene un festival vecchio, in un paese per vecchi dedicato solo alla canzone italiana dalla quale la maggior parte degli esponenti della scena rap si discosta e dissocia, come Marracash e Guè Pequeno in Cantante italiana o Salmo “potrei fare come il Volo, iscrivermi al coro, essere vecchio a 20 anni e morire solo“, o ancora i Club Dogo in Erba al diavolo “Fanculo al Gf, a Sanremo e pure a te…l’unica Ps che mi piace è la PS3e chi, invece, a Sanremo ci va proprio per portare e far conoscere questo genere musicale al grande pubblico, pur restando sempre fedele alle proprie origini e alla musica hip hop, come Clementino, che, nonostante sia salito sul palco dell’Ariston per ben due volte, del Festival diceSanremo non è una vetrina, anche perché le vetrine noi le spacchiamo“.

Se Fabri Fibra gli ha dedicato una canzone ma poi a Sanremo si è ben guardato dall’andarci, molti sono i suoi colleghi che negli anni hanno partecipato alla kermesse ligure.

 

 

A iniziare da Jovanotti, che nell’ 89 ha portato la sua Vasco, Caparezza (Mikimix) nel ’97 con E la notte se ne va, Irene La Medica nel ’98 Quando lei non c’è, i Sottotono nel 2001 con Mezze Verità, Piotta ladro di te nel 2004, Frankie Hi Energy Rivoluzione nel 2008. C’è poi chi a Sanremo c’è stato, ma nessuno se lo ricorda o sa quale fosse esattamente il suo ruolo sul palco dell’Ariston, è il caso di Bassi Maestro che 2003 ha accompagnato Syria in L’Amore è, sì, lui c’è ed è ben visibile ma non si è mai capito cosa stesse esattamente facendo.

Epica fu sicuramente l’apparizione a Sanremo di Eminem nel 2001. Il rapper americano, che si è presentato sul palco con la sua crew D12, ha scatenato non poche polemiche e indignazioni all’epoca. Lui con la sua musica sicuramente poco “cuore/amore”, che a stento rivolge la parola a Raffaella Carrà (presentatrice di quell’edizione), non è stato particolarmente gradito dal pubblico della kermesse rivierasca.
Evento, che, per noi hip hop addicted, invece, è stato epico e indimenticabile.

C’è stato poi il caso in cui un rapper, pur non partecipando al Festival di Sanremo, ha vinto comunque. Tutti sanno che nel periodo pre/post Sanremo è rischioso far uscire dischi, perchè è da folli mettersi in competizione con la kermesse ligure, tutti lo sanno, appunto, tranne Salmo che l’anno scorso proprio in quei giorni con il suo Hellvisback era al quarto posto delle classifiche.
Rap 1 Sanremo 0.

Forse Sanremo e rap non si piaceranno mai, forse le sonorità della musica hip hop si sposano ben poco con l’ambiente musicale melodico, con la cornice sfarzosa e con il pubblico che circonda la kermesse ligure di febbraio. Forse Sanremo ha “la puzza sotto il naso” e ritiene questo genere troppo da strada o non adeguato e sicuramente molti rapper lo snobbano e se ne guardano bene dal salire su quel palco pieno di fiori, magari se al posto dei fiori ci fossero le fiamme le cose sarebbero diverse, ma chi lo sa. Fatto sta che quello che viene cantato all’Ariston a febbraio, non è quello che la maggior parte degli italiani ascolta in macchina o nell’Ipod.

In questa edizione la partecipazione di esponenti del rap, o ex rapper, o comunque appartenenti alla scena urban è abbastanza consistente, tanto che forse potremmo quasi accendere la tv e guardare qualche spezzone di Sanremo. Ecco infatti chi salirà sul palco dell’Ariston:

  • Paola Turci con «L’ultimo ostacolo»
  • Simone Cristicchi con «Abbi cura di me»
  • Zen Circus con «L’amore è una dittatura»
  • Anna Tatangelo con «Le nostre anime di notte»
  • Loredana Berté con «Cosa ti aspetti da me»
  • Irama con «La ragazza col cuore di latta»
  • Ultimo con «I tuoi particolari»
  • Nek con «Mi farò trovare pronto»
  • Motta con «Dov’è l’Italia»
  • Il Volo con «Musica che resta»
  • Ghemon con «Rose viola»
  • Einar (vincitore di «Sanremo Giovani 2018»)
  • Federica Carta e Shade con «Senza farlo apposta»
  • Patty Pravo e Briga con «Un po’ come la vita»
  • Negrita con «I ragazzi stanno bene»
  • Daniele Silvestri con «Argento vivo»
  • Ex-Otago con «Solo una canzone»
  • Achille Lauro con «Rolls Royce»
  • Arisa con «Mi sento bene»
  • Boomdabash con «Un milione»
  • Francesco Renga con «Aspetto che torni»
  • Enrico Nigiotti con «Nonno Hollywood»
  • Nino D’Angelo e Livio Cori con «Un’altra luce»
  • Mahmood (Vincitore di «Sanremo Giovani 2018»)

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