Il Tre spacca a Real Talk, ma anche lì niente è come sembra…

Partendo dal presupposto che Real Talk sia un format geniale, soprattutto di questi tempi dove siamo oberati di canzonette, loro danno la possibilità agli artisti di far vedere il loro talento in quello che loro chiamano freestyle.

Il freestyle è quello che si fa nelle battle e in quanto free prevede un’improvvisazione su un beat, di improvvisato però a Real Talk non c’è niente, neanche le reazioni di Kuma che sembrano essere sempre le stesse qualsiasi artista abbia di fronte. Come dicevo di improvvisato non c’è niente, le basi vengono preparate e anche il testo. Gli artisti non arrivano lì, sentono la base e ci sputano sopra le loro rime improvvisate, al contrario, se le preparano a casa e una volta arrivati lì le rappano. C’è anche chi ha avuto difficoltà a concludere la puntata, è tornato a casa, si è ripreparato, l’ha rifatta o ha mandato un audio registrato. Questo perché lo dico? Perché nonostante sia un format figo, non rispetta i criteri del freestyle, è uno show, né più né meno e come tale va trattato.

L’obiettivo è quello di mostrare la versatilità di un artista nel cambiare flow adattandosi al cambiare del beat, fighissimo, ma sono bravi tutti a farlo se lo preparano a casa. Sarebbe molto più interessante non servire la pappa pronta, ma vederli improvvisare davvero, allora lì sì che si vedrebbe chi è bravo e chi no.

L’ultimo artista è stato Il Tre, la puntata è stata pubblicata con 24 ore di ritardo, giustificate dal rapper romano attraverso un takeover del profilo Instagram di Real Talk. Indipendentemente dagli inghippi, il ragazzo ha spaccato, ma se ti fai il compitino a casa è ovvio che spacchino tutti.

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