Dobbiamo parlare del dissing di Il Tre a Biondo?

Partendo dal presupposto che Biondo è un non rapper, costruito da un talent per far credere che la tv italiana sia aperta al mondo del rap, il dissing di Il Tre non è poi così diverso da quello fatto da Nayt a Highsnob. A Real Talk buttarci un dissing è prassi, per alzare il livello di interesse da parte del pubblico e creare hype intorno.

Il Tre dice “è vero sono biondo, ma io sono un artista“, ok ma che dissing è? Va bene che era messo nel contesto del discorso sui talent, ma è un dissing degno di nota? E poi siamo sicuri che non si venderà anche lui per due spicci? Glielo auguro perché spacca ed è bravo. Il meccanismo di Real Talk, ma del rap stesso, porta a fare paragoni, a dire spacco di più, è l’autocelebrazione unita alla competizione, caratteristiche insite nel rap. Se proprio vogliamo Il Tre ha fatto anche altri dissing alla scena, alla DPG, a Junior Cally… Al di là che fosse tutto preparato a casa, che fossero barre edite o meno, sto ragazzo spacca e lo fa perché riesce a raccontare qualcosa, a portarci un pezzo della sua storia e dei suoi pensieri e questa non è una cosa così comune, soprattutto di sti tempi.

Detto questo, chiudiamo la parentesi Il Tre, dissing, Real Talk e cazzi e mazzi… perché è uscito il nuovo disco di Meek Mill, Championships. Ben 19 tracce, che provano che i dischi lunghi si possono ancora fare e non è un reato farli. Un disco completo, molto interessante sia per tematiche, featuring, beat e flow, un disco che vale la pena ascoltare anche solo per la strofa bomba di Jay Z, in caso non foste fan di Meek Mill.

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