Vuoi sapere qual è il titolo vero? Ho paura di uscire

Come può Salmo avere paura di uscire? Quando esce un disco gli artisti hanno sempre quella ansietta mista a eccitazione, c’è un incognita, ci sono quelle paure tipiche dell’essere umano, quelle domande che riecheggiano nella testa e se non piace? E se non vende? E se non faccio disco d’oro? Insomma, io faccio rap, ho gli anni di Cristo e il rap in Italia è una cosa per ragazzini… ok ma può Salmo avere paura? No, dico, Salmo. Playlist è stato uno dei dischi più attesi, presentato in modo assolutamente non convenzionale, una data al Forum di Assago già sold out ancora prima dell’uscita e stiamo parlando del Forum, non del Fabrique. Che paura può avere Salmo? Il disco è stato spoilerato su Telegram. Belle merde, ma Salmo non si abbatte, entra, spacca, esce, ciao. La festa è finita.

Metti play e già realizzi che è il disco migliore uscito finora. Puoi fare le hit, anche facendo rap, anche scrivendo testi che le teste vuote capiranno tra 10 anni, forse. Poi le polemiche sterili “dice questi pensano solo all’estetica nella traccia con Sfera Ebbasta“, ma Salmo ha paura delle critiche? Oppure lo dice consapevolmente del suo essere superiore? Playlist è un disco granitico, dove i demoni, gli spettri, gli effetti, fantasmi e le paranioie vengono al dunque, come quella maschera che non lo nasconde, ma lo rivela, ecco che tutto torna, Salmo diventa Maurizio e paga il prezzo del successo. La festa è finita. È Lunedì. La festa è finita. Adesso che ha conquistato tutto quello che poteva conquistare, dice di farlo solo per soldi, ma mente, uno come lui lo fa per quel bisogno che ha sotto pelle di farlo, lo si sente dalle parole, dalle rime taglienti, eppure tutto sembra dire volevi il disco nuovo? Eccolo qua, ora non rompere più. 

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La copertina casereccia, il titolo messo a caso dicono questo, ma il contenuto dice tutt’altro. Salmo ha paura di uscire o ha paura di non uscirne più dal suo amore per il rap?

“Ci sono dentro elementi nuovi e classiconi, c’è una grande varietà di temi e suoni, per me è una Playlist, appunto, quindi ognuno ci può trovare dentro quello che vuole. E ogni pezzo fa storia a sé. Mi sono chiesto per anni cosa sia il rap e ora credo di avere la risposta: è una chiacchierata al bar con gli amici. Grazie alle commistione tra rap e pop ora molti di noi scrivono per farsi capire da tutti. La versione italiana, con i ragazzini pallidi che cantano di troie e fattanza, rende decisamente meno. Il fatto è che questi ragazzi diventano famosi a vent’anni, senza aver mai sparato né imparato a rassettare il letto, ma sul palco sei solo con le tue strofe e devi essere preparato, altro che money, money.”

Intanto è meglio mettersi comodi e godersi il viaggio, perché lo spettacolo è appena iniziato.

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