Cosa penso dell’acqua di Chiara Ferragni

Che non me ne potrebbe fregare di meno, che laddove c’è richiesta, è giusto ci sia offerta. Se ci sono persone disposte a pagare 8 euro per una bottiglia d’acqua firmata Chiara Ferragni, ben venga e buon per lei e per il suo conto in banca. Che poi il giudizio verso queste persone sia sono deficienti ci sta e anche tutto. Ma chi siamo noi per giudicare? Oggi tutto è moda, tutto è status symbol, lo hanno dimostrato le ore di coda per entrare da Starbucks e il pagare un caffè più del dovuto, che differenza c’è? Nessuna. Non compri una bottiglietta d’acqua o un caffè, compri un oggetto che ti rende parte di qualcosa. 

Non c’è neanche differenza tra chi compra l’acqua di Chiara Ferragni perché è firmata da Chiara Ferragni e chi compra la maglietta di un artista o risparmia fino a potersi permettere il borsello di Gucci perché l’ha visto al rapper x. Il punto è omologarsi, avere qualcosa che ci dia l’illusione di far parte di qualcosa di più grande di noi.

Certo,  8 euro per una bottiglia d’acqua sono tanti, ma non compri l’acqua in sé, compri un simbolo. Chiara Ferragni non è responsabile della sete nel mondo, lavora in un sistema e guadagna tantissimi soldi, ma il sistema siamo noi che la seguiamo e mettiamo like ai suoi post, quindi i responsabili della sete nel mondo siamo noi che alimentiamo questo sistema e che al posto di preoccuparcene parliamo di Chiara Ferragni e della sua acqua.

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