Side derubato del Rolex “Devo essere sincero, mi manca il mio GMT”

Povero Arturo, non c’è pace per lui, dopo essere stato bullizzato per mesi su Instagram, dopo aver visto il suo nome giocato ripetutamente al Fantamorto e essere stato escluso dalla DPG, ora tre bufu del cazzo gli hanno rubato il borsello con dentro il suo amatissimo Rolex.

Ma Arturo non si piega, continuerà a girare per Roma senza scorta e ha già comprato un nuovo Rolex, anche se rimpiage il suo GMT.

 

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Il Rolex é uno status symbol per questi artisti, c’è chi come Sfera ne indossa addirittura due, ma se non hai il Rolex, non hai fatto i soldi con il rap. É questo il significato del Rolex e dei gioielli da esibire, nonostante possiamo ritenere questi ragazzi dei coglioni, il possedere e l’esibire é ancora oggi un atteggiamento tipicamente hip hop, forse una delle poche cose hip hop sopravvissute, portata nel nostro Paese da Gué Pequeno quando ancora era nei Dogo, ecco perché tutti questi ragazzi sono figli suoi.

2 Commenti

  • MeridianDan
    23 Agosto 2018

    Allacciandomi al discorso “SWAG”, personalmente ritengo la cultura hip-hop come un’emanazione artistica che segue determinate discipline e canoni, ma pur sempre interfacciandosi alla cultura della vita da strada già presente nel paese nel quale la si trapianta.
    Di conseguenza fatico a vedere come hip-hop in Italia ed Europa un semplice scimmiottamento dell’arte stessa applicata a tematiche da strada USA, semplicemente perchè in Italia si vivono e si affrontano esperienze differenti.
    Lo SWAG e lo °show-off° statunitense in particolare è emanazione della cultura calvinista del paese in contrasto con quella di radice cattolica dell’Italia (non è strettamente una questione di religione, ma di cultura e di valori che tutt’ora influenzano il modo di pensare delle società); allo stesso modo vedo fuori luogo nel rap italiano affrontare temi come le armi da fuoco o le muscle car che fanno 1km con 1 litro, o un classismo sociale che in Italia è all’acqua di rose se confrontato con quello di molti altri paesi come gli USA (vivo negli Emirati Arabi e mio fratello ha vissuto negli USA, ne so qualcosa di vero classismo e la differenza è impensabile finchè non la si vede con i propri occhi).
    Non è un caso che la cultura hip-hop in Italia ha forti legami con l’underground di stampo socialista, i centri sociali, le posse, in alcuni momenti dei primi anni 2000 anche con l’antiamericanismo e la lotta alla globalizzazione (!!), temi che già dagli anni 70 erano molto forti nel bel paese (anche se il rap arriverà verso la fine degli anni 80).
    Solamente un’opinione, ottimo articolo e finalmente un webzine di contro-informazione con ottimi contenuti.

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