Frankie Hi Nrg attacca Salvini per il selfie concesso ai funerali di Stato

Frankie Hi Nrg da Quelli che Benpensano é diventato un ben pensante. Lui, che non ha mai fatto mistero del suo schieramento politico e che anzi ne ha fatto la sua discografia e il suo marchio di fabbrica, questa volta é caduto nel ridicolo.

Con tutto quello che ci sarebbe da dire e da scrivere sul crollo del ponte Morandi nel quale hanno trovato la morte 43 persone, lasciandone circa 500 senza abitazione, lui attacca Salvini per aver concesso un selfie durante i funerali di Stato.

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Una sola didascalia “I selfie ai funerali di stato. I selfie“.

Al di là del fatto che l’indignazione di Frankie Hi Nrg sia sacrosanta, non é da imputare a Salvini in questo caso, ma alle persone che durante tale circostanza si sono avvicinate a lui chiedendogli un selfie, il vice premier ha solo acconsentito alla richiesta di un cittadino, ma Salvini oggi é l’uomo contro cui puntare il dito, é l’uomo nel mirino. Ci stupiamo di un selfie, ma siamo quelli che si fermano a guardare un incidente per strada creando code, quelli che partecipano ai funerali di Stato per fare un selfie con personaggi noti, per curiosare, é un comportamento che indigna, ma é una forma di interesse maniacale insito nell’essere umano, fa schifo certo, ma fa più schifo chi ha concesso la foto o chi l’ha chiesta?

Detto questo, ribadisco, erano ben altre le cose da dire in merito alla tragedia avvenuta a Genova, volendo sollevare polveroni e critiche allo Stato o agli enti che avrebbero dovuto occuparsi della manutenzione di quel ponte, non di certo puntare il dito contro Salvini per un selfie.

Il Ministro degli Interni ha risposto a Frankie Hi Nrg via social, commentando le sue accuse con queste parole “C’è un rapper cretino che fa polemica perché dice che con alcune persone ho fatto una foto quando oggi ero a Genova. Questa è l’estate in cui l’opposizione la fanno i rapper ed i cantanti. Sono orgoglioso di tutti gli abbracci che ho ricevuto anche oggi a Genova e a questi poveretti non rispondo neanche“.

In media stat virtus dicevano i latini e in questo caso c’è un concorso di colpa da entrambe le parti, sia da parte di chi ha chiesto il selfie, sia di chi l’ha concesso, trattandosi di un evento di tale criticità e dolore.

 

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