L’Italia è felice ascoltando le hit estive?

Pensiamo a quei tormentoni orrendi che ci fanno sentire in loop per tre mesi sulle spiagge, nei club, in radio, quando vai dal parrucchiere, quando sali in macchina di un amico che non usa i cd, quando entri nei centri commerciali e volente o nolente ti entrano in testa e ti ritrovi a canticchiarli sotto la doccia. A cosa servono i tormentoni? Ad alietarci o a straziarci?

La maggior parte sicuramente la seconda, se penso a Italiana che rompe le palle pure in tv grazie ad Algida e al suo cornetto o a Shade che se ne esce con pezzi creati apposta per l’estate e i teenagers. Servono agli artisti per le vendite, gli streaming, le classifiche, ma alcuni entrano nel loop del devo fare un pezzo estivo. Ma il pubblico lo vuole davvero il tuo pezzo estivo? Quello usa e getta che dura giusto il tempo di una vacanza al mare? É un’usanza che funziona ma che per certi versi è obsoleta, ricorda molto i tormentoni delle estati degli anni ’60, quelli dei film alla Sapore di mare, ma in un momento in cui la musica é in continua evoluzione tanto che ogni settimana si assiste a un riciclo continuo, al punto che quello che è uscito venerdì scorso ce lo siamo già dimenticati, fare un tormentone estivo forse può essere il giusto modo per non essere dimenticati e bypassati da questo riciclo.

É questo il gioco, ma al pubblico del sole cuore amore non gliene frega un cazzo. Soprattutto a quelli che le spiagge e le vacanze neanche le vedono. L’italia è felice ascoltando le hit estive? Se lo chiede Junior Cally che scrive “Io no, non mi divertono. Guardo più a fondo e penso a tutti quelli dimenticati, a chi non può permettersi una cena fuori o un aperitivo in spiaggia, ma sorride lo stesso e va avanti senza abbassare la testa! Non mi divertono le hit estive e non mi divertono quelli che pensano che per divertirsi servano i soldi. A me bastano un paio di birre, il mare, il pedalò, gli amici e i problemi diventano per un po’ un ricordo lontano“.

Si possono fare hit tutto l’anno senza per forza adattarsi o sforzarsi di creare il tormentone perfetto per l’estate. La musica deve accompagnare, divertire, rappresentare, farsi portavoce e soprattutto deve durare, essere eterna. In quanti si ricordano le hit estive dell’anno scorso o di due o tre anni fa? É come chiedere chi ha vinto il Festival di Sanremo dell’anno scorso. In quanti invece ricordano pezzi come Bugiardo o Chissenefrega per dirne due? La verità è che delle hit estive non gliene frega un cazzo a nessuno.

 

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