Non é tutto oro quello che luccica: la dura vita del rapper

Fare il cantante, l’attore, il dj, il rapper non é una passeggiata, é un lavoro come tutti gli altri, come tutti i liberi professionisti non ci sono orari, ferie prestabilite pagate, malattie, permessi, tredicesime, quattordicesime. Più lavori e più guadagni con la consapevolezza che un mese puoi fatturare x e il mese dopo y, che da un giorno all’altro se non ti impegni, se non riesci a rimanere sulla cresta dell’onda arriverà un ragazzino, un nuovo fenomeno che ti porterà via tutto. Continui viaggi, orari notturni improponibili, 3 o più dj set in una sera con spostamenti da una città all’altra, e devi essere sempre al top sul palco, sempre sorridente e disponibile con il pubblico, anche quando hai dormito due ore, anche quando hai mal di testa o semplicemente ti sei svegliato male. Video, shooting, interviste, conferenze stampa, eventi, social network, incontri con i manager, con gli sponsor e devi svrivere, registrare nuova musica, fare in modo di dare ai tuoi fan sempre qualcosa di nuovo. Le vendite, le classifiche, i numeri, le visualizzazioni, gli streaming devi controllare tutto e ricordarti di sorridere sempre se un fam ti si avvicina mentre sei a cena con la tua fidanzata e magari state anche discutendo.

La bella vita che vediamo sui social è solo una piccola parte, quella più luccicante, quella che ci viene mostrata quasi con ostentazione, quella che non è il dietro le quinte. Per carità non é la vita di un operaio di fabbrica, o di uno che lavora in cantiere, ma è comunque un lavoro pesante, stancante, stressante e difficile. I rapper non sono supereroi, sono persone comuni, esseri umani, con le loro debolezze, stanchezze, anche loro hanno fame, sonno, bisogno di una vacanza o di un weekend al mare esattamente come tutti noi. Che poi alcuni siano miracolati, spinti, supportati in modo smisurato é indubbio, ma il loro lavoro non consiste solo nel postare le nuove Nike su una storia Instagram o esibire gioielli e ricchezza. Puoi fare i soldi con la musica ma devi saper tenere il ritmo di una vita senza orari e di pressioni ricevute su più fronti e devi stare in equilibrio per riuscire a resistere anche con il singolo successivo e non diventare una meteora.

Due giorni fa Nitro é stato attaccato da un fan, insomma da un social hater imbecille, inutile e frustrato dalla propria vita con testuali parole “odi non dormire quando devi cantare, prova quando vai in fabbrica“.

La risposta di Nitro é stata educata, umile ed esaustiva

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Il ragazzo ovviamente é andato avanti con la sua ignoranza come un caterpillar. Ma il punto é che i social danno una visione distorta della bita degli altri e fanno sì che certe persone si sentano in dovere di dire la qualunque a chiunque. E siamo sempre al solito punto é giusto insultare gli artisti? É giusto essere insultati dagli artisti?

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