Esisterebbe Liberato senza il marketing?

Bomber, cappuccio in testa, bandana e una sola frase Ué milane, così Liberato saluta e conquista Milano il 9 giugno, a un mese esatto dal suo concerto a Napoli. Può piacere o meno, ma piazzale Donne Partigiane nel quartiere della Barona era stra colmo. Liberato ha portato Napoli a Milano, ha fatto avvicinare al dialetto napoletano tutta Italia, che ora guarda il capoluogo campano con altri occhi, ora anche il ragazzino di Sesto San Giovanni canta le canzoni di Liberato, come se fosse un miracolo di San Gennaro.

Ma é solo bravura, o tanto marketing fatto bene? Il concerto é durato meno di un’ora ovviamente, viste le poche camzoni del cantante mistererioso, come se fosse stato un dj set. Ecco, i colleghi fanno per lo più dj set quando non hanno in mano un disco, Liberato un concerto che gremisce un’intera piazza. Fin dal suo esordio é riuscito a creare intorno a lui un alone di mistero unico, accompagnato da rebus, indovinelli e non si tratta solo di curiosità nei confronti della sua vera identità. Certo, anche quello ha giocato e gioca tuttora un ruolo fondamentale, come un rompicapo, ma chiunque sia é stato un fenomeno studiato benissimo a livello di marketing. Basti pensare all’ultima trovata: il sito liberatointheocean con il count down che riportava alle 12.00 di sabato.

L’hype e il marketing oggi nella musica sono fondamentali. Alcuni artisti non esisterebbero, o non sarebbero così in vista se non avessero alle spalle persone estremamente competenti dal punto di vista della comunicazione e Liberato è solo la punta dell’iceberg di questo sistema. Sfrutta la curiosità, gli indovinelli, gli indizi vaghi lanciati apparentemente a caso e inevitabilmente, non solo tutti parlano di lui, ma tutti vanno al suo concerto che per altri sarebbe stato un dj set, ma per lui é un concerto con una scenografia studiata ad hoc. E grazie al cazzo c’era Converse dietro, la scenografia non avrebbe potuto essere misera. Sì, ma Converse, che non é l’ultimo brand al mondo, sponsorizza Liberato. Questo é il punto. Stiamo parlando di un artista che ha all’attivo sei singoli. Non esiste nessun altro che con soli sei singoli sia arrivato ai suoi livelli di popolarità e hype. É tutta una questione di marketing.

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