Salmo: “probabilmente il nuovo album sarà l’ultimo disco fisico”

Con questo post appena pubblicato sul suo profilo Instagram, Salmo scatena il panico tra i suoi fan che non hanno capito che ultimo disco fisico non significa ultimo disco.

Ma a parte questo e a parte l’eterna ansia del pubblico social che aspetta i nuovi dischi, singoli e video come i bambini aspettano Babbo Natale, per poi smettere di cagarli il giorno dopo l’uscita, il punto è il passaggio dalla musica fisica a quella digitale. Se da una parte c’è un gran ritorno alla stampa dei vinili da collezione, tanto che molti dischi sono stati rimessi in commercio per tutti gli affezionati del genere, dall’altra la vendita dei cd è notevolmente calata in favore delle piattaforme digitali.

Nonostante ci siano i soliti furbi che riescono a crackare Spotify per non pagare Premium e Trap Mafia su Telegram offra la possibilità di ascoltare tutta la musica prima che esca, l’acquisto dei dischi è sempre più raro. Vuoi per il costo, dai 15 euro in su, che non sono pochi se si pensa che con 10 euro su Spotify si può avere tutta la musica che si vuole, vuoi per la giovane età del pubblico che molto presumibilmente ha una paghetta mensile e settimanale per la quale deve decidere cosa comprare e non e uscendo dischi come se non ci fosse un domani è difficile che tutti possano comprarseli tutti.

Salmo è sempre stato un innovatore, uno di quelli che ha portato nuovi suoni nel rap, quello che con Machete anni fa ha contribuito a creare sonorità uniche e ben distinguibili e il fatto che pensi di affidare prossimamente la sua musica solo alle piattaforme digitali è più che giusto e sensato. Ma vuoi mettere la gioia di scartare un cd? Di guardare il booklet? di tenerlo fisicamente in mano? E’ come leggere un libro sull’Ipad e leggerlo tenendolo tra le mani, sfogliandone le pagine. E’ tutto asettico, veloce, di rapido cambio e interscambio. Sarà che io ho avuto la fortuna di passare dai dischi, alle cassette, ai cd fino ad arrivare alla musica digitale. Sarà che un tempo si compravano i cd singoli, che avere un disco in mano era importante e per me lo è ancora. La musica è arte e come tale si paga e ha un valore. Invece oggi, complice il web e i social, ha perso quel valore. Tutti aspettano la musica nuova, ma poi se la dimenticano il giorno dopo che è uscita perchè esce qualcosa di ancora più nuovo. E’ difficile stare dietro a tutte le uscite settimanali tra singoli, dischi e video e molti cadono nel dimenticatoio. Di molti, anche gli addetti del settore non ne parlano, molti passano letteralmente in sordina. Siamo solo a maggio e di dischi flop e già dimenticati non si tiene già più il conto.

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