La storia del rap 2 di Andrea Di Quarto

Dopo il primo volume de La Storia del rap, Andrea Di Quarto pubblica su Edizioni Tsunami LA STORIA DEL RAP 2 L’Hip Hop americano degli anni duemila dalla rinascita al fenomeno Trap

L’hip hop è uno specchio della verità. Il problema è che mostra parecchie delle verità brutte che la società cerca di nascondere. Busta Rhymes

Andrea Di Quarto, giornalista e appassionato di hip hop e di cultura afroamericana, è l’autore de ‘La Storia del Rap‘, pubblicato il 30 novembre 2017 per Tsunami Edizioni. Il libro, da leggere tutto d’un fiato, ripercorre la storia dell’hip hop dalle origini alle faide del Gangsta Rap dal 1973 al 1997. Oggi é disponibile in tutte le librerie ‘La storia del rap 2’ dal 1998 al 2018. Due volumi, due libri, due cimeli imperdibili per tutti gli appassionati del genere, perché non puoi capire il presente se non conosci il passato e la storia.

Nato come una delle quattro discipline dell’Hip Hop, il movimento culturale sorto per dare forma e visibilità all’identità giovanile dei ragazzi afroamericani, il rap si è trasformato nel fenomeno musicale più importante, disturbante e di successo dai tempi del rock and roll. Gli anni Duemila in particolare rappresentano per il rap statunitense un periodo complesso e controverso, con la sua età dell’oro ormai alle spalle e i momenti drammatici attraversati con la tragica uscita di scena di Tupac Shakur e The Notorious B.I.G., assassinati in circostanze mai chiarite.

Gli anni Duemila rappresentano per il rap un periodo complesso e per
molti aspetti controverso. Il decennio precedente aveva visto l’irrompe-
re dei rapper nel mainstream, l’affermazione artistica e commerciale del gangsta rap, lo sviluppo della scena West Coast e il conseguente declino della East Coast, la faida tra le due scuole sfociata in gravissimi fatti di sangue, la nascita e la decadenza di imperi discografici a conduzione afroamericana come la Death Row Records a Los Angeles e la Bad Boy Records a New York, la rinascita della Grande Mela e tanto altro ancora. Inoltre lo strapotere della discografia in generale e delle major in particolare era stato messo a dura prova dallo sviluppo di Internet e dalla diffusione del formato mp3, oltre che dalla diffusione dei cosiddetti mixtape come forma principale di circolazione della propria musica da parte degli artisti emergenti.
Molti ritengono che i primi dieci anni del Ventunesimo Secolo segnarono
un irrimediabile impoverimento dal punto di vista artistico, e in parte è vero.
Anche il nuovo millennio, però, accanto a fenomeni regionali per certi aspet-
ti discutibili produsse qualcosa di molto importante. Con il suo avvento ap-
parve evidente che la cultura di strada nata nei primi anni Settanta nei ghetti
del Bronx aveva fatto parecchia strada dai tempi dei Kangol, delle boombox
e delle Adidas dalla punta tonda. Le tecniche che erano emerse negli anni
Settanta, come il mixaggio, lo scratching e il turntablism erano diventate la
grammatica dell’era digitale. Così come il rock and roll aveva preso in presti-
to e attinto da generi precedenti come il blues, anche l’Hip Hop aveva preso
in prestito da una mescolanza di tradizioni che andavano dal jazz al funk. Attraverso un’ampia gamma di sottogeneri e di stili che lo avevano gradual-mente allontanato dal suono tradizionale su cui era stato all’inizio costruito il suo successo, era divenuto la forza trainante che ispirava i giovani di tutto il mondo“. [..]

Il nuovo millennio ha indiscutibilmente scritto pagine di storia importanti. Tra queste, il più apprezzato fra tutti i ragazzi bianchi che erano entrati nel rap game, Eminem, è arrivato a guadagnarsi un posto tra i migliori rapper di sempre; un ex spacciatore di crack sopravvissuto a nove colpi di pistola, 50 Cent, ha riportato New York in vetta alle classifiche; il genio musicale del produttore e rapper Kanye West ha riscritto le regole del gioco, mentre il talento lirico di Kendrick Lamar ha riacceso i riflettori sulla West Coast. Ma soprattutto un nuovo sottogenere del rap, la trap, ora riempie le piste dei club e gli artisti provenienti dal Sud degli Stati Uniti, aree da sempre marginalizzate, dominano costantemente le vette delle classifiche mondiali.

Tra vari stili e tendenze, gli anni dal 2000 in avanti sono stati una montagna complicata da scalare per la cultura Hip Hop americana. Questo secondo libro de LA STORIA DEL RAP è il racconto di un’arrampicata ardua, temeraria, scandalosa a volte, ma comunque sempre appassionante.

[Writing e design di copertina Mr.Wany]

Lascia un commento