I sindacati non vogliono Gué Pequeno al concerto del 1 maggio

Cgl, Cisl e Uil hanno detto no alla presenza di Gué Pequeno al concerto del 1 maggio perché i suoi testi sono troppo espliciti e irreverenti per il pubblico della manifestazione.

Secondo quanto riportato da Rete 8 e dichiarato dalla segretaria provinciale della Fiom Cgil di Pescara, Alessandra Tersigni: “Sesso, droga e soldi cosa dovrebbero avere mai a che vedere con il mondo dei lavoratori ? Ormai da molti anni i sindacati chiedano al Comune di poter salire sul palco del concertone, per lanciare un messaggio per incentivare una discussione, un confronto relativamente alla questione dei giovani che non vedono prospettive lavorative. Ma non ci è stato mai permesso. Con Cgil, Cisl e Uil diserteremo la manifestazione, organizzeremo evento alternativo che sarà promosso sui social network. Purtroppo ormai il vero significato di questa giornata è andato dimenticato, è diventato un’occasione come un’altra per incentivare il turismo ed il commercio“.

È sempre più chiaro che l’Italia il rap non lo vuole. Ma cosa c’entra la politica, la finta moralità con la musica e un concerto? In fondo non si tratta di una manifestazione sul diritto al lavoro, ma di un concerto il cui scopo vuole essere quello di intrattenere e Gué é uno degli artisti più amati e seguiti dai giovani boicottare l’intero evento solo per la presenza di un rapper fa capire quanto l’Italia da questo punto di vista sia enormemente indietro rispetto al resto del mondo.

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