Della DPG resterà solo Sick Luke?

Dark Polo Gang, la seconda gang italiana dopo la Dogo Gang, è un fenomeno che in questi ultimi anni ha decisamente fatto parlare di sé. Amati, odiati, criticati, era impossibile non notare i quattro tamarri di Roma, impossibile ignorarli e non parlare di loro. Hanno letteralmente segnato un punto di rottura capace di dividere la scena, la critica, il pubblico e gli addetti ai lavori. Si può dire tutto e il contrario di tutto su di loro, eccentrici e sfrontati ai limiti del consentito e del buon gusto, a loro va sicuramente il merito di non essere personaggi costruiti. Loro sono così nella vita privata, nelle occasioni pubbliche e sui social e poi, diciamo la verità, ‘Sportswear’ é uno dei pezzi che abbiamo ballato di più l’anno scorso e che vanta anche la cover di De André.

Così al limite, ma così non facilmente ignorabili che anche Marcelo Burlon li ha voluti come protagonisti della sua ultima sfilata lo scorso gennaio.

IMG_7791

DPG foto di Matteo Bellomi

Numerosi i featuring con diversi esponenti della scena, di cui l’ultimo con Samuel Heron che in comune con loro pare avere davvero ben poco. Ma quando si parla di fenomeno bisogna capire se é destinato a scomparire o se saprà restire e rinnovarsi nel tempo. Se tutti ridiamo ancora pensando alla strofa di Tony Effe in ‘Scarafaggio’ con Gué e Il Profeta, di cui ricorderemo sempre e solo “o mio Dio porca troia“, non si può non essere concordi che l’unico vero genio tra i quattro sia indubbiamente il loro produttore Sick Luke.

Le basi di Sick Luke hanno sempre messo d’accordo tutti, sia chi ama follemente il quartetto romano, sia chi lo detesta, è impossibile non dare a Sick Luke ciò che é di Sick Luke. È altrettanto impossibile parlare della DPG senza parlare di Sick Luke. È sicuramente uno dei produttori italiani più forti degli ultimi anni, innovativo e capace di portare il suono del bel Paese all’estero rendendolo competitivo. La musica Sick Luke ce l’ha nel sangue, visto che suo padre è Duke Montana, famoso rapper romano, che oggi viene prodotto interamente da suo figlio. Quando ha iniziato a scrivere le basi per suo padre, Sick Luke non era ancora nemmeno maggiorenne. Classe 1994, Sick Luke è nato a Londra, ma ha vissuto per moltissimo tempo negli Stati Uniti. Qui ha respirato rap sin da quando era piccolissimo, grazie a suo padre, lasciandosi influenzare anche dalla musica americana. In questo contesto ‘Broken Heart’ sembra un ritorno alle origini, alla lingua americana e un passo verso una nuova sperimentazione musicale.

Se il fenomeno Dark Polo Gang dovesse improvvisamente spegnersi, ciò che non si spegnerà facilmente é sicuramente Sick Luke.

Lascia un commento