Il nuovo che denigra il vecchio

La vicenda di Lil Xan che ha recentemente definito la musica di Tupac noiosa sta facendo il giro del web internazionale. Gli appassionati di hip hop di tutto il mondo si sono indignati e scagliati contro il giovane trapper per la sua “uscita” ben poco felice, tanto che è riuscito anche a sfuggire a un pestaggio da parte di un gruppo di fan di Tupac grazie all’intervento della polizia che lo ha prontamente scortato. Un ottimo modo per l’ennesimo Lil (di cui il mondo poteva fare tranquillamente a meno) per far parlare di sè a livello mondiale. Gusti personali a parte ci sono degli artisti intoccabili per l’enorme contributo che hanno dato alla cultura hip hop e per i quali è doveroso portare rispetto.

La storia insegna che il nuovo che denigra il vecchio c’è sempre stato sia negli USA che in Italia, è sempre stato così, oggi forse salta più all’occhio e prende una forma ancora maggiore per via dell’uso di internet e dei social network, ma non è nulla di nuovo. A tal proposito mi vengono in mente in Run DMC quando agli inizi degli anni ’90 coniarono il termine old school con il quale definivano in modo dispregiativo a chi c’era prima di loro, ovvero Furious Five, Funky Four e Treacherous Three. Certo, viene spontaneo dare del coglione a Lil Xan e pensare chi sei per giudicare la musica di Tupac? Ma chi erano i Run DMC all’epoca? Nessuno, eppure oggi più che mai che c’è una rottura netta tra il nuovo e il vecchio queste parole danno fastidio e vengono giustamente condannate.

Gli Stati Uniti e la storia del rap ci hanno insegnato che le faide e le rotture di qualsiasi tipo non giovano a nessuno, tanto meno alla musica. Pensiamo all’East Coast vs West Coast, ma pensiamo anche nel nostro piccolo all’eterna lotta tra underground e mainstream che ha avuto esiti nefasti tanto da danneggiare numerosi artisti italiani. In questo momento di gran subbuglio si è inserito un altro giovane rapper made in USA, Takashi che più volte si è autoproclamato il Dio di New York. Ora, va bene tutto, ma di Dio a NY ce ne è uno solo: Notorious B.I.G. L’ateggiamento di tale Tekashi ha scatenato le ire di molti colleghi tra i quali Game che l’ha più volte deriso sui propri profili social.

Questo nuovo che avanza lo sta facendo in modo troppo prepotente, lo spirito di autocelebrazione è sempre stato insito nel rap, così come quello di autoproclamarsi, denigrare gli altri e esaltare se stessi, ma oggi sembra di assistere alla totale mancanza di rispetto nei confronti dell’intera cultura hip hop, quasi a un segno di rottura fortissimo, del voler sputare su quello che c’era prima, dimenticando i valori fondamentali con cui è nata la doppia H per portare avanti una scena che già c’è ed è ben presente e solida anche negli Stati Uniti, ma che si sta sempre più spesso facendo largo distruggendo il passato. Purtroppo molto è dovuto anche alla facilità con cui oggi si riesce ad emergere, al fatto che non gli artisti non fanno più la famosa gavetta a suon di rime e dischi venduti, ma che diventano popolari in modo rapido grazie ai numeri ottenuti sui vari social network. E’ venuto a mancare anche il passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo che è uno degli aspetti fondamentali della cultura hip hop e che ha fatto sì che venisse meno anche il rispetto nei confronti di chi c’era prima.

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