Che differenza c’è tra artisti indipendenti e non?

Settimana scorsa, quando sono stata ospite da quei due coglioni degli Arcade Boyz, mi avete fatto una domanda “che differenza c’è tra artisti indipendenti e non?

La differenza in alcuni casi non c’è. Mi spiego meglio, Ghali ci ha fatto una testa tanta l’anno scorso continuando a ripetere di essere il primo artista indipendente, fattore che ha sicuramente contribuito alla crescita esponenziale del suo personaggio. Ma Ghali non è indipendente, Believe gli aveva dato la bellezza di 300mila euro per tre dischi e la stessa Believe l’anno scorso è stata acquisita da Sony International. Ora sfido qualsiasi artista emergente con un budget di tale entità a farsi il culo per far uscire un disco, o meglio un album, figo accompagnato da video altrettanto fighi. E’ un messaggio sbagliatissimo quello che ha lanciato Ghali, perchè ha fatto credere a migliaia di ragazzi che sognano di diventare rapper famosi di poterlo fare da soli investendo i propri soldi e quelli che guadagnano con le visualizzazioni di YouTube, quando in realtà i soldi sono stati dati da una società che fa capo a Sony e quindi a una Major. Di certo l’entourage di Ghali è autodidatta, nel senso che è per lo più composto da amici che lo aiutano come management e il booking è affidato ad Ale PuntoeBasta.

Esistono molte etichette indipendenti, come Machete, Dogozilla, Thaurus e No Face. Tutte quante però, per quanto siano indipendenti, hanno accordi con le Major: Sony e Universal. Vegas Jones, che fa parte di Dogozilla e che è stato inizialmente seguito interamente da loro, ha poi firmato grazie a questa etichetta con Universal, infatti il suo primo disco sarà prodotto da Universal. Lo stesso vale per gli artisti di Machete e 333 Mob, fanno parte di quella realtà che ne cura le produzioni, il suono, i singoli e i dischi, ma poi questi ultimi escono sotto Sony.

E’ ovvio che i dischi vengano prodotti da etichette discografiche, che danno agli artisti, oltre al budget per poterli realizzare, anche i propri uffici stampa. Quindi un giornalista riceverà dall’addetto ufficio stampa Sony tutti i comunicati stampa relativi per esempio a Lazza e dovrà interfacciarsi con lui per qualsiasi richiesta, dalle interviste agli accrediti per i concerti. Non esiste ed è una regola severamente vietata in questo ambiente che un giornalista prenda qualsiasi tipo di accordo con l’artista stesso, senza usare come tramite di comunicazione tra le parti l’ufficio stampa o il manager. Questa è una regola assolutamente imprescindibile, noi possiamo stringere amicizia o rapporti personali con i rapper, ma non possiamo accordarci con loro privatamente per un’intervista. L’anno scorso a tal proposito è capitato un fatto, i cui protagonisti sono Laioung e una ragazza che scriveva con me per Hano, si erano sentiti in privato e lei gli aveva proposto un’intervista, lui aveva accettato e così l’intervista fu fatta e pubblicata. Subito dopo il magazine venne contattato dall’ufficio stampa di Sony che era ignaro dell’intervista e che ha così chiesto, non essendo stata approvata, che venisse tolta dal magazine.

Non esistono ad oggi etichette indipendenti e completamente distaccate dalle Major, esistono artisti ancora indipendenti, esistono artisti emergenti che non hanno ancora firmato con nessuna major, esistono artisti che si autoproducono e esistono artisti come Zuno che fa parte di 333 Mob, usufruisce dell’addetto stampa Sony, ma non ha ancora firmato con Sony. E esiste Junior Cally che ha detto no a tutte le major. Di lui infatti non arrivano comunicati stampa, perchè non ha un ufficio stampa, lui è il suo ufficio stampa. Ma nomi e posizioni come la sua sono più uniche che rare.

In sostanza c’è chi si vanta di essere indipendente e poi non lo è, chi lo è veramente per scelta e chi lo è per forze di causa maggiore.

 

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