I segreti del Rap Game: le collaborazioni

Sono giorni che rido da sola e resto sconcertata su questo argomento, ovvero le collaborazioni. Il termine stesso indica uno scambio tra le parti e siccome ormai gli scambi avvengono online e sui social, ci si aspetta uno scambio, o meglio una collaborazione bilaterale e non univoca. Ma nel magico mondo del rap game niente è come sembra. Infatti, mesi fa, quando ancora scrivevo per Hano, avevo stretto una partnership con un noto locale milanese che ospita diversi concerti rap. La collaborazione consisteva nel darci gratis la sala in cui registravamo la mia rubrica Hey Mr Dj in cambio di sponsorizzazione sui nostri canali (Instagram e sito) dei concerti da loro ospitati. Fino a qui tutto bene per citare Marra. A ogni concerto mettevo in palio due biglietti, taggavo la pagina del locale e davo loro i nomi dei vincitori degli omaggi. Mi risultava strano ricevere sempre un grazie via whatsapp ma mai un like o una condivisione. Dopo aver concluso il mio rapporto con Hano e aver iniziato la mia avventura con Rebel, tale collaborazione è venuta con me. Ho scritto articoli sui concerti ospitati dal suddetto locale, pubblicato post su Instagram, condiviso i loro eventi su Facebook, ma non ho mai e sottolineo mai ricevuto da loro neanche mezzo like. Ora, va da sè che non scrivendo più per Hano, anche la mia rubrica Hey Mr Dj si sia conclusa e che quindi non usufruisco più dell’ospitalità nella saletta del locale. Ovviamente scrivere e pubblicizzare un evento mi richiede tempo e impegno, ma mi chiedo dove sia ora la collaborazione. Personalmente vedo solo e soltanto un gesto unilaterale da parte mia, per carità Rebel è appena nato, non ho una fanbase enorme, anzi, ma dedico comunque il mio tempo a sponsorizzare il locale senza ricevere nulla in cambio, non dico una condivisione sui loro social degli articoli riguardanti i loro eventi, ma neanche un misero mi piace. Sono arrivata per tanto alla conclusione che tale collaborazione non sia una collaborazione e che posto che vai gente che vuole grattare trovi.

E’ evidente che a questo mondo tutti sono pronti a pretendere e prendere senza dare nulla in cambio con l’unico scopo di accrescere la propria fama, far crescere il proprio nome sfruttando il lavoro degli altri. Sebbene questa pratica sia comune a tutti gli ambiti, sicuramente nel mondo del rap lo è ancora di più. A tal proposito mi vengono in mente tutti quei personaggi che gravitano intorno al mondo del rap e non mi riferisco solo ai rapper, che non appena esce un nuovo merch o una nuova t-shirt si fanno in quattro per chiederla gratis in cambio di foto e video dove la indossano. Sappiamo tutti che una t-shirt appartenete a un merchandising costa si e no 15/20 euro, somma abbordabilissima da tutti, che farebbero più bella figura a comprarsela in silenzio senza fare mille storie su Instagram dove la chiedono per poterla indossare sui propri social. Tutte queste persone sono assolutamente ridicole. Compratevi ste magliette, spendete 15 euro che non vi cambiano la vita! Sempre tutti lì pronti a grattare e chiedere, non siete Kanye West, siete ridicoli. Sarà che io vengo da un mondo parallelo ma tutte le cose che nel corso degli anni facendo questo lavoro mi sono state regalate, non le ho mai nè chieste nè pretese, anzi, e in questo senso noi della stampa siamo dei privilegiati perchè abbiamo accesso a tutti i concerti gratis, dischi gratis e spesso capi di merchandising gratis. Ora sembra che su Instagram si credano tutti influencer e web star al punto da chiedere e pretendere qualsiasi cosa gratis. Mi piacerebbe che un giorno scendessero tutti dai quei piedistalli dove si sono messi da soli.

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