‘Cara Italia’ la lettera di Ghali al nostro paese di cui si poteva fare a meno

Cara Italia, Ti dedico questa canzone che ho ideato tornando dal mio primo viaggio in America. Non hai nulla da invidiare a questi grandi paesi che vediamo nei film. Spero però che tu non ti offenda per aver risaltato i tuoi difetti, sappiamo tutti che sei bellissima ma questo serve a migliorarsi. Cara Italia, Ho scritto “sei la mia dolce metà” perchè è davvero così. Tu mi hai visto nascere, mi hai cresciuto e ora che in ogni tuo angolo gridano il mio nome come posso voltarti le spalle? Tu che sei la dimora dei miei desideri, il letto dei miei sogni. Infinite le giornate di dolore tra le tue mura e infinite le notti di rabbia ma come potrei voltarti le spalle senza rimpianto? Cara Italia, Ti chiedo solo tre cose: NON PARLARMI più di confini e non ti parlerò più con diffidenza. NON SENTIRTI inferiore e io mi sentirò all’altezza. NON VEDERMI come un nemico e io ti vedrò come una sorella, un’amica, una mamma. Spero che tu possa prendere in considerazione le mie parole. Io T.V.B Cara Italia #Ghali

Con queste parole Ghali ha annunciato sui social l’uscita di ‘Cara Italia‘, il cui video, a due ore dalla pubblicazione su YouTub,e è già al primo posto nelle tendenze.

E’ stato per molti l’artista e la rivelazione del 2017, Ghali, io stessa ho seguito con hype l’uscita di Album, disco che ho consumato, ma l’atteggiamento perbenista, il suo essere razzista al contrario, il voler sempre sottolineare le differenze tra il nostro paese e il suo di origini, mi hanno veramente stufato.

Bellissimo il video, ottima la base di Charlie Charles, buona l’interpretazione di Ghali, il cui modo di approcciarsi ai beat, sempre più cantato che rappato, fa intuire la sua intenzione di spostarsi nel mondo pop. A metà canzone mi sono stancata di proseguire, troppo melensa per i miei gusti, troppo noiosa e il testo proprio non lo condivido. Il suo continuo parlare di politica, schierandosi senza schierarsi apertamente, dicendo che l’Italia non ama gli stranieri, muovendo di fatto una critica agli italiani con la mente chiusa e rimasti indietro al Medioevo, l’ho trovato davvero stucchevole e fuori luogo. Se da una parte questo concetto è vero, dall’altra è altrettanto vero che l’atteggiamento di Ghali sia sempre più quello di un razzista che esalta la sua provenienza e denigra il nostro Paese definendolo razzista. Del resto, è difficile trovare delle risposte da lui sul tema razzismo e politica che riempie spesso e volentieri i suoi testi dal momento che, prima di ogni intervista il suo manager vieta ai giornalisti di porre a Ghali domande riguardanti quei temi. Per fortuna la sua fanbase è talmente giovane che non capisce il significato dei suoi testi, anche se lui è felice di fare musica per ragazzini i suoi testi sono tutt’altro che per ragazzini.

Farà sicuramente strada Ghali, sarà uno dei big del pop italiano, ma spero che abbandoni presto la tarantella dell’italiano vs tunisino.

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