10 di Drillionaire – la recensione di Rebel
Le 10 occasioni sprecate di Drillionaire
10, il primo disco di Drillionaire, aveva tutte le carte in regola per spaccare. Lui è considerato uno dei producer migliori del momento e sicuramente di hit ne ha firmate parecchie, ha l’appoggio e il sostegno di chi nella scena “conta” e ha chiamato un parterre di artisti che avrebbero potuto garantirgli un successo assicurato e invece ci ha dimostrato che i producer album non sono sempre una scelta vincente.
Poteva fare di meglio, poteva cacciare 11 hit e invece ci ha dato 11 canzonette di cui potevamo fare a meno e alla fine 10 risulta solo un disco mediocre ricco di occasioni sprecate.
1. Dove sono le hit?
Drillionaire ha avuto l’opportunità di mettere nel suo disco artisti che sono numeri uno, che notoriamente fanno hit, ma non ha saputo valorizzarli, sfruttarli a dovere e fargli fare hit.
2. Le hit mancate
Capo Plaza e Salmo avrebbero potuto fare una bomba, e invece hanno fatto una canzone di una noia mortale, Lazza e Sfera idem, e mi chiedo come fai a non far fare una hit a Lazza e Sfera, che fanno hit con tutto? Soprattutto dopo una mega hit come Piove, com’è possibile che non siamo riusciti a fare qualcosa che sia di pari livello?
3. Accoppiate che non funzionano.
Taxi B non fa Taxi B, Fabri Fibra in un pezzo dal sapore reggaeton è davvero sprecato. Thasup e Shiva troppo sbilanciati, thasup oscura completamente Shiva e lo stesso vale per Rhove e Geolier, dove Geolier è 10 spanne sopra Rhove, perché il brano è più nelle sue corde.
4. Sample e solo sample
Smettiamola di campionare hit super famose a caso perché il risultato non è sempre una hit garantita. Nel disco Drillionaire campiona il brano “Sono solo parole” di Noemi, “50 Special” dei Lunapop, “Satisfaction” di Benny Benassi e “Joga Bonito”.
Alla fine giusto Fashion si salva nel calderone dei sample.
5. Shiva e Sfera.
Altro duo da hit e invece si ritrovano su un campionamento di 50 Special dei Lunapop e il risultato è 90 Special, una traccia ai limiti dell’imbarazzante, che quasi ti fa rivalutare Auto Blu.
6. Marra e Guè.
Da una coppia così rodata e forte ci si aspettava l’ennesima bomba e invece Marra ha fatto una mega strofa, anche se l’ennesima frecciatina a Fedez è davvero no sense, ma nel complesso il brano non regge, non è nè incisivo nè potente e non sarà sicuramente uno di quelli che sentiremo il bisogno di ascoltare live.
7. Neanche Lazza può fare miracoli.
Drillionaire ha il supporto di artisti fortissimi come Sfera e Lazza, che ha spinto questo disco come se fosse il suo, ma neanche Lazza può fare miracoli. Può spingere su Instagram il disco, ma alla fine le orecchie le abbiamo tutti e in 10, nonostante sia presente in ben 4 tracce, riesce a brillare sono in Bon Ton. Ed è un peccato dal momento che con Drillionaire ha sempre tirato fuori ottimi brani.
8. Melodie e ritornelli ripetuti all’infinito, quasi a voler sfruttare a tutti i costi l’effetto TikTok, ma che alla fine stancano, annoiano e rendono il tutto pesante.
9. I top player non bastano.
È evidente che non basta chiamare nomi grossi per fare un disco che spacchi e che alzi il livello. 10 è la dimostrazione che i producer album non sono per tutti. Negli ultimi anni, nonostante ci sia stato un boom di producer album, è stato chiarissimo che la maggior parte sono stati flop. E non perché o producer sono scarsi, ma perché un album non può basarsi solo sui nomi che metti al suo interno. Bisogna saper creare accoppiate che funzionano, spesso azzardate, ma che mettano in risalto le caratteristiche dei vari artisti e i loro punti di forza, creando suoni che li facciano brillare. Qui invece sono per lo più messi a caso, e sprecati. Ognuno di loro, e lo sappiamo tutti, può fare di meglio ed è evidente che Drillionaire non ha saputo sfruttare il loro potenziale.
10. Bastava Bon Ton.
Sì, Drillionaire poteva fare Bon Ton e basta. La hit estiva l’aveva tirata fuori, il brano sta spaccando, nonostante abbia comunque qualche lacuna, tipo Sfera che si sente benissimo che è stato aggiunto all’ultimo, ma comunque avrebbe garantito successo, numeri e certificazioni. Non era proprio il caso di fare un disco, soprattutto se il risultato è questo. Forse era meglio fare come Charlie Charles, che alla fine ha rinunciato a farlo.
Comunque 10 non è tutto da buttare, Pelota, Upper e Fashion sono 3 hit, di plastica, come tutto il disco di Drillionaire, ma quantomeno qui qualcosa ha funzionato.
C’è chi dice che Drillionaire sia raccomandato, io credo sia un producer discreto, che dà il meglio di sè quando lavora ai progetti di altri artisti e dovrebbe limitarsi a fare quello.